A tavola con la serie A: così mangiano i campioni

Il piatto più odiato? Il pollo, senza dubbio. La cucina italiana sarà anche la più buona del mondo. Ma i calciatori in ritiro pre-campionato devono fare qualche rinuncia... Ecco come se la cavano i cuochi dei club.

A pancia piena si ragiona meglio, a pancia vuota - o riempita male - sicuramente si corre poco. Lo sanno bene i calciatori che, da quando hanno deciso di iniziare a rincorrere seriamente il pallone, hanno dovuto seguire delle precise regole alimentari. Bresaola, grana, pasta, verdure cotte e crude sono diventati presto i loro migliori amici.. quasi allo sfinimento in alcuni casi. "Mangiano per 20 giorni spaghettini con i pomodorini?. "Più o meno" risponde ridendo il cuoco del Lecce. "Odiano ormai il petto di pollo. C'è sempre. Dicono: no, ancora? No..." dice il cuoco della Roma.

Poco spazio alle seppur buone specialità locali. "Pesto solo il primo giorno di ritiro" la risposta del cuoco del Genoa, anche se qualche piccolo sgarro ogni tanto si può fare, ma sempre nei limiti. "Gli preparo un'amatriciana leggera, ma leggera eh...", il cuoco della Roma ride come un pazzo.

C'è chi rivendica la paternità della dieta mediterranea, come il cuoco del Bari: "Gli americani dicono che l'hanno inventata loro la cucina mediterranea... invece l'abbiamo fatto noi, mediterranei della Puglia". C'è chi viene dalla Germania e ormai si è abituato a wurstel e crauti (Luca Toni), chi dal Brasile. Anche se non sembra sentire la mancanza di feijoada e vatapà, come ci spiega il cuoco della Juventus: "Brasiliani? Ma se mangiano come gli italiani...". Niente richieste particolari ("Qualcuno ha mai chiesto in onore dei colori sociali del Palermo, nero di seppia in salsa rosa? No") ma solo qualche irrinunciabile abitudine. "Totti non può fare a meno della sua amata vaschetta di nutella tutte le mattine". E se Totti non rinuncia alla cioccolata, il suo compagno e amico De Rossi rimane più attaccato alle tradizioni laziali. "De Rossi un bel piatto d'amatriciana se lo mangia sempre volentieri". Tutti però a tavola ridono e stanno bene. Sono fortunati: la cucina italiana è la più buona del mondo. Anche se con qualche rinuncia in più.

sky.it 3 agosto 2010