Cucina agreste ai ritmi della transumanza

Il massiccio del Matese rappresenta un territorio vastissimo che si caratterizza per la sua campagna e i suoi prodotti: le castagne, i funghi, le "peschiole", e poi formaggi e salumi. Come l'agricoltura, anche la cucina matesina è rimasta tipicamente contadina. Gli allevamenti bovini, caprini e ovini danno caciocavallo, caprino e pecorino. Quindi carni o salumi: famoso è il prosciutto crudo di Pietraroja, accanto a capocollo, salsicce, pancetta e il tipico insaccato di Castello Matese "cazzu'ntontulu". Il piatto della festa qui sono i cavatelli al ragù, ma ci sono anche altri formati di pasta fatta in casa che volentieri sposano i legumi, fra cui i fagioli di Letino. Nel comune di Ailano preparano le lumache marruche in brodo così come a Piedimonte Matese. Il piatto di sostanza è invece il capretto alla pecoraia, tagliato a pezzi e cotto con acqua, sale, cipolla e peperoncino. Viene servito su fette di pane abbrustolito. Ma è il tortano del Matese il piatto forse più caratteristico della zona, che prevede, per la pasta: 1 kg di farina, 50 g di lievito di birra, 200 g di burro, 1 cucchiaino di zucchero, 10 g di sale. Per il ripieno: 800 g di scamorza, 100 di pecorino grattugiato, 100 g di salame, 100 g di mortadella, pepe. La preparazione inizia sciogliendo il lievito e un cucchiaino di zucchero in acqua tiepida, mescolandolo con 50 grammi di farina. A quel punto si impasta il tutto, lo si copre lasciandolo fermentare per un quarto d'ora. Si dispone poi la farina a fontana, con al centro il burro, il lievito fermentato, poca acqua tiepida con del sale. La pasta va poi lavorata fino a ottenere una massa morbida ed elastica. Si stende allo spessore di un centimetro e si distribuiscono i salumi e la scamorza a fettine, alternando gli ingredienti con pecorino grattugiato e pepe macinato al momento. Il tortano prenderà forma nel momento in cui arrotolate la pasta. E qui va lasciata lievitare in luogo asciutto per 30 minuti circa. Foderate la placca del forno con la carta di cottura, adagiatevi il rotolo, spennellatelo d'olio e cuocete a 200°C per circa un'ora. Il tortano si serve tiepido. Per i vostri acquisti, a Piedimonte Matese (Caserta) merita la Cooperativa Colline del Matese, per il loro olio extravergine di oliva da cultivar Leccino, Tonda, Olivastro, Coratina e Frantoio, oppure a Cerreto Sannita, il frantoio di Vincenzo Zampanelli, che utilizza cultivar rare come nell'extravergine Oro, frutto della Racioppella, oppure quello da Ortice. Fra i produttori del cuore c'è il birrificio Saint John's Bier & Co. in località Selva di Faicchio. Il prodotto storico di Gianni e Mario Di Lunardo è la Kolsch, birra bionda, morbida, leggera, ottenuta ad alta fermentazione. Ma buone anche la Dark Strong Ale, con marcato sentore di liquirizia e carruba; la Rossa per Napoli, a bassa fermentazione, non filtrata né pastorizzata, rifermentata in bottiglia e aromatizzata al basilico, pensata come perfetta per accompagnare una pizza napoletana. Infine a Vastogirardi, la Cooperativa Allevatori di pecore di razza Comisana produce dal loro latte caciocavallo, scamorze, treccine e burrini, acquistabili nel negozio di Vastogirardi.
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