Alla Citta' del Gusto 'La Svizzera nel piatto'

Dolci, aromatici, stagionati, intensi o con i caratteristici buchi: sono i Formaggi dalla Svizzera, un universo di sapori genuini e tradizionali. A partire dal 22 febbraio arriva l’occasione di conoscerli meglio alla Città del gusto di Roma, dove i formaggi, per quattro settimane, saranno protagonisti di una full immersion nel gusto elvetico. In programma 3 cheese lab per la degustazione e 3 corsi Swiss kitchen per scoprire ed apprezzare “La Svizzera nel piatto”.

Si parte venerdì 22 febbraio con un grande evento-degustazione: “La Svizzera nel piatto” (ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria), aperto dalle 19 alle 22 a tutto il pubblico di buongustai e appassionati. Una maxi degustazione in cui sarà possibile scoprire da vicino una selezione di 6 formaggi svizzeri: Emmentaler DOP, Le Gruyère DOP, Tête de Moine DOP, Sbrinz DOP, Appenzeller, Alpentilsiter. Durante la serata alla degustazione dei prodotti in purezza sarà affiancata una selezione di finger food a base di formaggi svizzeri realizzati dagli chef della Città del gusto nelle cucine delle aule a vista. Gli chef realizzeranno 4 ricette a base di Emmentaler DOP, Le Gruyère DOP, Alpentilsiter, Sbrinz DOP in abbinamento a prodotti rigorosamente locali. Una selezione di vini a cura degli esperti della Città del gusto di Roma accompagnerà la serata.

Swiss Kitchen: 27 febbraio, 14 e 21 marzo ore 19-22 (ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria, 20 persone massimo) Il modo più gustoso e rapido di improvvisare un aperitivo o un antipasto è servire un plateau di formaggi semplicemente abbinandoli a pani e marmellate.

Ma che succede se i formaggi diventano i protagonisti di un intero menu? Tre appuntamenti con i mini corsi di cucina Swiss Kitchen in cui ogni partecipante avrà la possibilità di realizzare piatti a partire da tre dei formaggi svizzeri più rappresentativi: L’Emmentaler DOP, Le Gruyère DOP, e lo Sbrinz DOP, protagonisti delle ricette. Cheese Lab: 28 febbraio, 13 e 20 marzo (ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria, 30 persone massimo) – ore 19-22 L’occasione per degustare i grandi formaggi svizzeri in purezza. Laboratori di Degustazione guidata che accoglieranno un massimo di 30 persone. Ogni incontro prevede una verticale di 3 formaggi Emmentaler DOP, Le Gruyère DOP, Sbrinz DOP – e l’abbinamento di vini illustrato dagli esperti di Città del gusto di Roma. Informazioni e prenotazioni:  Città del gusto Tel. 06-55.11.2348 sviluppo.eventi@gamberorosso.it
ansa

5 stelle per annata 2012 Nobile di Montepulciano

E' di 5 stelle, il massimo punteggio, il 'rating' assegnato a Montepulciano (Siena) alla vendemmia 2012 del Nobile. Una commissione tecnica, presieduta per l'occasione dall'enologo Riccardo Cotarella, ha valutato la vendemmi appena trascorsa, in occasione della giornata conclusiva dell'Anteprima del Nobile, la presentazione delle nuove annate.

''Il vino e' come un tavolo, senza gambe non puo' stare in piedi - ha detto Cotarella nell'occasione - e in annate cosi' incerte dal punto di vista climatico e' l'intervento dell'uomo che fa la differenza e mi sento di dire che a Montepulciano questo succede ormai costantemente''.

Secondo il presidente del Consorzio del Nobile Federico Carletti ''questo giudizio di massima qualita' mi fa particolarmente piacere perche' in sei anni del mio mandato siamo riusciti come Consorzio a far passare un messaggio di continuita' qualitativa, certificata non solo dalle stelle alle annate, ma anche dai dati di mercato che ormai da qualche anno ci vede senza giacenze nelle nostre cantine, dato questo che in un periodo così particolare a livello economico dimostra quanto il nostro sistema abbia funzionato e continui a funzionare''.
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Paesi emergenti primi al mondo per colture Ogm

Per la prima volta i Paesi emergenti hanno superato quelli industrializzati nella coltivazione di organismi geneticamente modificati. Non era mai accaduto da quando sono state introdotte le prime colture di questo tipo, circa 20 anni fa. E' quanto emerge dal rapporto pubblicato dal Servizio internazionale per l'acquisizione delle applicazioni nelle biotecnologie per l'agricoltura (Isaaa).

E' aumentato il numero di ettari coltivati nei Paesi in via di sviluppo, che attualmente contribuiscono per ben il 52% alla produzione mondiale, rispetto al 50% dello scorso anno. Il rapporto calcola inoltre che in 20 anni le superfici coltivate con piante biotech sono aumentate di 100 volte, raggiungendo complessivamente 170 milioni di ettari contro l'1,7 milioni di ettari del 1996, anno in cui sono state commercializzate le prime piante geneticamente modificate.

Per uno degli autori del rapporto, Clive James, ''e' un dato che contraddice tutte le predizioni fatte negli anni '90, quando prima che entrassero in commercio le prime colture biotech alcuni esperti dichiararono che le colture biotech sarebbero state accettare solo nei Paesi industrializzati e che non sarebbero mai state adottate nei Paesi in via di sviluppo''.
ansa

Benvenuto Brunello, debutto annata 2008 e vendemmia 2012

Partirà oggi a Montalcino (Siena), l'edizione 2013 di 'Benvenuto Brunello', il tradizionale appuntamento dedicato ai giornalisti e agli operatori del settore, per presentare le nuove annate che entreranno in commercio.
    A 'debuttare' sarà l'annata 2008, che aveva ottenuto un riconoscimento di 4 stelle su un massimo di 5, e quella appena vendemmiata, il 2012. Insieme al Brunello 2008, saranno presentati il Brunello Riserva 2007, il Rosso di Montalcino 2011 e le altre due denominazioni del territorio (Moscadello e Sant'Antimo). Oltre agli assaggi, sabato, presso il Teatro degli Astrusi, si svolgerà la consueta cerimonia per l'assegnazione delle stelle alla vendemmia 2012 e dei premi 'Brunello Leccio d'Orò, e la posa della tradizionale piastrella celebrativa dell'annata sul muro esterno del Palazzo Pubblico di Montalcino. La piastrella é stata realizzata per l'occasione dall'azienda umbra di tessuti Cruciani, famosa per il suo celebre 'braccialettino', diventato un vero e proprio oggetto di culto. L'analisi della vendemmia e le influenze climatiche su di essa saranno i temi di un convegno che vede tra gli ospiti l'enologo Vittorio Fiore e il climatologo, e neo presidente dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Giampiero Maracchi.
ansa 

Tecno&Food sbarca al Lingotto di Torino

TORINO - Il Lingotto di Torino ospiterà una nuova fiera dedicata all'enogastronomia, la padovana Tecno&Food, che sbarcherà per la prima volta nel capoluogo piemontese dal 24 al 26 marzo prossimi. L'originale, tenuta a Padova dal 1998 con cadenza biennale, raddoppia. Torino e la città veneta saranno così d'ora in poi sede della manifestazione ad anni alterni.
L'iniziativa, presentata  all'Ascom di Torino, nasce da Gl Events, il gruppo francese al quale appartengono entrambi gli enti fieristici delle due città. Tecno&Food, a differenza del Salone del Gusto di Torino, è riservata agli operatori del settore. Per tre giorni un centinaio di espositori presenteranno i propri prodotti a un pubblico composto esclusivamente da albergatori, ristoratori e baristi. In mostra saranno soprattutto attrezzature alberghiere, per la caffetteria, e tutto ciò che riguarda la tecnologia in cucina. La manifestazione, che si aprirà con una cena di gala dedicata al finger food, prevede una serie di appuntamenti sui temi del cibo.

Si spazierà dalle intolleranze alimentari alle tecniche di assaggio, dal cibo come elemento per incrementare la vendita di bevande ai trend sul consumo alimentare fuori casa.

Per la presidente dell'Ascom torinese, Maria Luisa Coppa, la nuova fiera è "un tassello che si aggiunge nell'unico settore economico oggi in attivo sul territorio", quello legato a enogastronomia e turismo". I visitatori previsti sono circa cinquemila

ansa

La «sublimazione» del taleggio


Dici Val Brembana e subito ti immergi in una storia ancora viva di formaggi e di polente. I campioni della Val Brembana sono nomi come il Branzi e il Formai de Mut, ma soprattutto il Taleggio che, rispetto ai caci italiani, rappresenta una sorta di sublimazione.
Ora, il Formai de Mut si presenta come un formaggio grasso a pasta semicotta dal sapore delicato, poco salato, non piccante. Viene prodotto con metodi tradizionali sugli alpeggi da giugno a settembre (da qui il nome "mut" che sta per monte) e nelle casere di fondovalle nel resto dell'anno; la sua stagionatura minima è di 45 giorni. Il Branzi è invece un formaggio dal sapore dolce e delicato oppure forte e aromatico e leggermente piccante a seconda del grado di maturazione.
Questi due caci sono alla base di numerosi piatti della tradizione, dove il più noto è sicuramente la polenta taragna, servita calda e filante, accoppiata con salsicce in umido. Altra cosa è invece la "polenta cunsada", tagliata a fette e ricoperta di Taleggio e poi condita con burro versato e salvia.
E, a proposito di Taleggio, questo è un formaggio grasso a pasta molle, prodotto esclusivamente con latte di vacca intero. L'odore caratteristico, piuttosto pungente, corrisponde a un sapore dolce e aromatico. Detto questo, la prima tappa del nostro viaggio è alla Latteria Sociale Casearia di Branzi in via San Rocco 41/b. Qui il formaggio tipico lo producono dal 1953, accanto al Bitto, prelibato formaggio della vicina Valtellina, e ad altre perle casearie quali il Formai de Mut, lo stracchino all'antica delle Valli Orobiche, l'Agrì di Valtorta; quindi lo Strachitunt della Val Taleggio, lo Strachinel dalla crosta aranciata e dal sapore intenso, il Gorgonzola malghese, il Mascherpa d'Alpe e il Fiurit con latte di capra orobica. Per continuare il sogno andate nello spaccio di questa latteria, dove trovate anche burro, yogurt di montagna ai frutti alpini e panna cotta di produzione propria, accanto ai vini della Valcalepio, salumi delle montagne bergamasche e mostarde.
Ad Almè merita la sosta al ristorante Frosio, per assaggiare casoncelli di fagianella e tartufo nero, stracotto di bue con polenta taragna. Ma in paese c'è anche la Gelateria Pandizucchero dove il gelatiere Ronald Tellini, nel suo "barach", propone quaranta gusti, tra cui quello al mango di Sicilia e una linea dei semifreddi.
Mitica, a San Pellegrino Terme, è la pasticceria Bigio (che ha anche un ristorante). Qui il must è il biscotto a forma di mezzaluna ideato negli Anni Trenta da Giuseppe Milesi (Bigio), con farina, uova, zucchero, latte, burro, vaniglia e un tocco di sale. Vale anche per la Polenta Osei, un dolce che fa il verso a uno degli antichi piatti tipici della valle.
Salendo a Taleggio, non perdete la sosta da Ercolino, con i suoi formaggi in frazione Sottochiesa.
Come suggerisce il titolo qui i formaggi fanno da padroni, in particolare il Taleggio e lo Strachitunt, prodotti dalla Cooperativa S. Antonio e stagionati dal signor Ercole. 
Ma già che siete giunti fin quassù, scegliete una sosta all'Albergo della Salute, che è anche un ottimo e piacevole ristoro, dove propongono Schizòl, timballo di Strachitunt con la polenta o con i nusècc di ricotta e zucchine al timo (sono involtini gratinati) nonché i casoncelli ripieni di carne.
Il resto della Val Brembana e delle valli intorno è tutto da scoprire.

avvenire.it

In Viaggio con gusto: Timballo gratinato con vino cesanese


La Ciociarìa è un vastissimo territorio che comprende 91 Comuni estesi ben oltre la provincia di Frosinone. Il piatto che più identifica questo territorio è il Timballo alla Ciociara, che richiede 400 gr farina, 6 uova, 400 gr carne macinata, 3 pomodori, cipolla, un bicchiere di vino, basilico,

mozzarella, 100 gr di Grana, 10 gr burro, olio sale e pepe. Con la farina e le uova si procede a preparare un impasto di pasta fresca all'uovo poi ritagliata in grossi quadrati. In una padella andranno a soffriggere la cipolla tagliata a fettine e la carne macinata. E qui si bagna col vino, magari un bianco locale da uve bellone che si farà evaporare in parte, prima di aggiungere i pomodori, le foglie di basilico, il sale e il pepe. La salsa va lasciata a bollire per un'ora. Quindi si cuoce la pasta. In un tegame da forno, a questo punto, si sistemano uno strato di salsa e uno di pasta prelessata; quindi altra salsa, fettine di mozzarella e uova sode, e una spolverata di Grana. L'operazione va ripetuta per tre volte. A quel punto non rimane che far gratinare il tutto nel forno a temperatura moderata per 20 minuti. Data la consistenza del piatto, il vino prescelto sarà un Cesanese del Piglio, che è il vino rosso della Ciociaria. Ma i prodotti della Ciociaria sono tanti, a cominciare dall'olio extravergine di oliva. Eccezionale è quello dell'Azienda Agricola Biologica Quattrociocchi Americo di Alatri, ottenuto dalle olive prodotte dai 15.000 alberi di cultivar Moraiolo, Frantoio, Leccino e Itrana. Con questi oli meritano i lori sottoli: asparagi, carciofi, pomodori secchi, melanzane e peperoncini tondi piccanti ripieni. Quindi le appetitose olive schiacciate, condite con peperoncino e semi di finocchio. Altro campione imperdibile è poi il cacio di Morolo e in particolare quello della Società Artigiana Scarchilli in contrada Madonna del Piano, 12. Il Grancacio di Morolo è un formaggio a pasta filata, affumicato con trucioli di faggio, stagionato dai 5 fino ai 10 mesi e fino ai 18 mesi per il Gran Riserva. Quindi la Ciambella di Morolo, che segue la stessa lavorazione e affumicatura, ma stagionata 20 giorni. Altro campione imperdibile è il peperone Dop di Pontecorvo prodotto da Il Pontecorvese. Oppure il prosciutto di natica e il capocollo dell'azienda Biologica Le Sciuccaglie in località Cervarone di Vallemaio. Ottenuti dal maiale nero Casertano questi prosciutti vengono spesso paragonati ai Patanegra spagnoli. Notevoli sono poi i prodotti della Cooperativa Agricola del Mollarino a Villa Latina fra cui il mitico fagiolo cannellino di Atina. Ad Alvito c'è invece uno dei torroni più buoni d'Italia. Lo produce Paola Macioce della Pasticceria V. M. di piazza Umberto I. La versione classica, a base di pasta di mandorle ricoperta di cioccolato, è da applausi, così come il Torrone Regina di pasta di mandorle e pinoli e il Torrone Elisabetta con mandorle, pistacchi, nocciole, canditi e arancia. Sosta doverosa, poi all'Abbazia di Casamari dove i monaci cistercensi sono famosi per liquori e medicamenti. Da provare l'Elixir San Bernardo al rabarbaro, l'Elixir Sette Erbe, i Rosoli, e il prodotto più celebre: la Tintura Imperiale da 90 gradi. Strettamente medicinali sono lo Joduro di Ferro e l'Amaro Ferrochina, indicati per gli anemici, oltre a unguenti, sciroppi e creme.
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