Rieti 'piccante', per 4 giorni capitale peperoncino

Dal nostrano Diavolicchio al celebrato Habanero, dallo storico Cayenna all'esotico Thai, fino al micidiale Naga Jolokia che, con il suo milione di gradi nella scala Scoville, risulta ai primissimi nella classifica dei più piccanti al mondo: per quattro giorni Rieti sara' 'bruciante', diventando il paradiso del peperoncino nelle sue mille varietà tutte da scoprire. Si scaldano infatti i motori per la terza edizione di ''Rieti Cuore Piccante'', dal 29 agosto al primi settembre, Fiera campionaria mondiale del Peperoncino.

Le principali piazze e le vie del centro storico della città laziale si preparano a ospitare gli eventi che caratterizzeranno uno degli eventi gastronomici più attesi. Una manifestazione sempre più internazionale come testimonia la presenza di Ghana, Honduras, Messico e Sri Lanka, Paesi ospiti dell'edizione 2013, ognuno dei quali avrà a disposizione uno stand dove sarà possibile raccogliere informazioni e degustare prodotti di queste magnifiche terre.

''Sin dall'esordio nel 2011 - spiega Stefano Colantoni, presidente dell'Associazione organizzatrice - abbiamo voluto che l'evento avesse un respiro internazionale, in quanto si tratta di una fiera mondiale, l'unica interamente dedicata al peperoncino, alimento amato e apprezzato in tutti i continenti''. Un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati dell'oro rosso della tavola che a Rieti, da giovedì 29 agosto a domenica 1 settembre, potranno godere di una full immersion tra gli oltre 100 stand espositivi dove sarà possibile degustare e raccogliere informazioni sul prezioso capsicum e, soprattutto, visitare una mostra unica al mondo che raccoglie oltre 1000 varietà di peperoncino provenienti da ogni angolo del pianeta.

Da quelli più comuni ai più rari ed esotici, in un viaggio fatto di colori, profumi e sapori. Ma i 4 giorni di ''Rieti Cuore Piccante'' offriranno spazio anche a musica, spettacolo, arte e scienza. Fittissimo il programma degli eventi dove, intorno al Palazzo Papale, centro della manifestazione, si snoderà un percorso fatto di concerti, perfomance artistiche, installazioni di arte urbana interattiva, presentazioni di libri, convegni e show cooking.

Le giornate di Rieti offriranno anche l'occasione di tracciare un bilancio dell'ultimo anno di attività svolta dall'associazione sia riguardo ai risultati delle ricerche portate avanti in collaborazione con prestigiose Università, sia sul versante normativo, quale l'insediamento di uno specifico tavolo di filiera presso il Ministero delle Politiche Agricole.
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Legambiente, aggressione mafia a made in Italy alimentare

E' in corso una vera aggressione al Made in Italy gastronomico. La denuncia del "nuovo fronte della criminalità ambientale" è di Legambiente in occasione di Festambiente a Rispescia.

I reati, secondo l'organizzazione ambientalista, sono 11 al giorno e oltre 3000 persone denunciate o arrestate. Bel oltre i 672 milioni di euro il valore dei beni finiti sotto sequestro per un affare gestito da 27 clan criminali.

Le produzioni agroalimentari di qualità, l'olio extravergine d'oliva e il vino da contraffare con cui invadere i mercati: anche i simboli per eccellenza del made in Italy sono da sempre sotto attacco.

Secondo il Rapporto Ecomafia di Legambiente nel 2012, grazie al lavoro svolto dal Comando carabinieri per la tutela della salute, dal Comando carabinieri politiche agricole, dal Corpo forestale dello stato, dalla guardia di finanza e dalle capitanerie di porto, sono state accertati lungo la filiere agroalimentari ben 4.173 reati penali, più di 11 al giorno, con 2.901 denunce, 42 arresti e un valore di beni finiti sotto sequestro pari a oltre 78 milioni e 467.000 euro (e sanzioni penali e amministrative pari a più di 42,5 milioni di euro). Se si aggiungono anche il valore delle strutture sequestrate, dei conti correnti e dei contributi illeciti percepiti si superano i 672 milioni di euro.

Con 27 clan censiti da Legambiente con le "mani in pasta". A tavola, secondo gli ambientalisti, "è seduto il gotha delle mafie: dai Gambino ai Casalesi, dai Mallardo alla mafia di Matteo Messina Denaro, dai Morabito ai Rinzivillo.

La scalata mafiosa spesso approda nella ristorazione, dove gli ingenti guadagni accumulati consentono ai clan di acquisire ristoranti, alberghi, pizzerie, bar, che anche in questo caso diventano posti ideali dove lavare denaro e continuare a fare affari''.
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