Salone Vino Torino, edizione nel segno della sostenibilità

La sostenibilità, ambientale, economica e sociale, come filo conduttore, per la prima volta una regione ospite, la Val d'Aosta, la nascita di un comitato scientifico e una nuova location più grande, le Ogr, che si aggiungono al museo del Risorgimento. Sono alcune delle novità della seconda edizione del Salone del Vino Torino, che dal 2 al 4 marzo, con una settimana di Salone Off a partire dal 27 febbraio, porterà in città circa 500 cantine e oltre 100 appuntamenti per promuovere e valorizzare il patrimonio vitivinicolo piemontese e valdostano. Fra gli ospiti, Mario Tozzi a parlare di cambiamenti climatici e mondo agricolo. "Daremo uno spaccato omogeneo e articolato del nostro territorio", sottolinea il direttore del Salone, Patrizio Anisio, mentre il presidente della Camera di Commercio, Dario Gallina, evidenzia come il vino sia "un grande veicolo per molte cose, attrazione turistica, sostegno all'economia, tessuto economico, visibilità del territorio". Anche per il sindaco Stefano Lo Russo vino significa "attività produttiva, aziende, posti di lavoro, ricerca scientifica nella qualità del prodotto, cultura, presidio del territorio, difesa del made in Italy e della produzione locale". "L'agricoltura - aggiunge l'assessore regionale della VdA, Marco Carrel - ha bisogno di sostenibilità e la nostra regione ha in sé questo elemento. È la nostra produzione vinicola è una nicchia che continua a crescere e che ci permette di mantenere un territorio difficile". "Questo Salone - conclude l'assessore all'Agricoltura della Regione Piemonte, Marco Protopapa - è la dimostrazione che Torino è sempre più fulcro del mondo agricolo e della proposta enogastronomia piemontese. Un evento possibile grazie al lavoro degli agricoltori, che vanno sostenuti soprattutto nei momenti di difficoltà. Nostro compito è consumare italiano, piemontese, perché così aiutiamo anche chi produce". (ansa.it)