Melanzane alla Beccafico

Siamo nel cuore dell'estate... eccovi un'altra ricetta con la protagonista gastronomica di ogni estate siciliana: la melanzana!
Un modo diverso, squisitamente siciliano, di condire le melanzane, variazione sul tema delle ben più note "sarde alla beccafico"... con il classico tocco di agrodolce che renderebbe gustoso anche un pezzo di legno!

Durante la doratura in forno la vostra cucina si riempirà di un profumo favoloso... certo prima, a causa della frittura delle melanzane, la casa si sarà riempita di puzza che imperverserà per 3 giorni... quisquiglie! Mettete su fuoco lento, in un pentolino, acqua, scorza di agrumi, foglie di alloro, mezza stecca di cannella e qualche chiodo di garofano... fate sobbollire a lungo... la puzza di fritto e altri eventuali sgradevoli odori di cucina saranno efficacemente contrastati!

Un sistema "furbo" per avere melanzane fritte "con poca fatica" ci sarebbe ma... "condizio sine qua non" per metterlo in pratica sono: avere in casa una vagonata di melanzane violette; trovarsi inaspettatamente armate di "santa pazienza", direi in stato di beatitudine quasi; avere il piano di cottura già sporco e il giorno successivo o, meglio, dopo 2 ore fissarsi l'appuntamento dal parrucchiere!

Bene se le condizioni ci sono tutte, il sistema è friggere una maggiore quantità di melanzane quindi agire come sempre, eliminare l'eccesso di olio, farle raffreddare, salarle e infine adagiarle su un piatto di plastica a gruppi di 10 fette e chiuderle in sacchetti per surgelare. Così, "alla bisogna", basterà scongelarle, ci vorrà circa un'ora, per ritrovarsi con delle fette di melanzane fritte, pronte ad essere usate come meglio credete senza che l'aria di casa ne abbia a risentire... e senza (quasi!) fatica!

D'altro canto come diceva Seneca... "Per aspera ad astra"!
Ingredienti per 4 persone:
1 melanzana piuttosto grossa di tipo " violetta"
180 gr di pangrattato casalingo e grossolano, se possibile!
4 cucchiai di pecorino grattugiato
5 cucchiai di grana grattugiato
40 gr di uvetta passolina
50 gr di pinoli
Qualche foglia di alloro
1 ciuffo di basilico
1 ciuffo di prezzemolo
1 spicchio d'aglio
Olio extravergine d'oliva q.b.
Olio di arachide q.b per friggere la melanzana
Sale q.b.
Pepe nero macinato al momento q.b.

Lavate la melanzana, se volete sbucciatela, affettatela e friggetela in abbondante olio di arachide o extravergine d'oliva (per la frittura perfetta rileggete la ricetta de i "gamberoni vestiti d'oro"). Mettete le fette a scolare i litri di olio che si saranno "bevute" durante la frittura in uno scolapasta, poi passatele anche su carta assorbente, quindi salate.

Reidratate l'uvetta passa in acqua calda (passaggio da non saltare mia questo, perché l'uvetta oltre a reidratarsi deve essere lavata!) per una mezz'ora circa quindi sciacquatela e strizzatela ben bene.
Mettete l'aglio, il basilico ed il prezzemolo in un tritatutto e azionatelo sino ad ottenere un trito aromatico non troppo fine.
In una terrina preparate un composto col pangrattatto (lasciandone da parte 2 cucchiai per la gratinatura finale in forno), il pecorino, il grana, l'uvetta rinvenuta, i pinoli, sale e pepe nero ad libitum ed il trito aromatico... amalgamate il tutto.

Non resta che preparare gli involtini: stendete le fette di melanzane su un piano, distribuitevi sopra la farcia "mollicosa" e profumata, arrotolatele; mettete gli involtini in una teglia intramezzandoli con le foglie di alloro che durante la gratinatura sprigioneranno tutto il loro aroma, spolverizzate col pangrattato che avevate messo da parte e date un giro di olio extravergine, senza esagerare ovviamente.

Passate in forno caldo a 180° per circa un quarto d'ora e, comunque, finché gli involtini saranno leggermente dorati.
Potete servirli subito ma sono anche più gustosi se mangiati appena tiepidi, quindi preparateli tranquillamente con un certo anticipo.

Enjoy
Dadra - cataniaoggi.com