Pan fritto di segale ed erba cipollina

Attraversato dal fiume Talvera che bagna l'omonima valle, Sarentino è un Comune speciale, visto che vanta ben 27 frazioni e come superficie risulta essere, praticamente, il più grande dell'Alto Adige. Un comune che ancora oggi, d'inverno, ha poche vie di accesso e quindi si comprende bene come questa situazione, soprattutto in passato, abbia portato a una certa cultura della conservazione, anche a riguardo dei cibi. Ed è proprio per questo che fino a oggi questa valle ha saputo mantenere le sue tradizioni. Qui la vita agricola rappresenta una delle principali attività (anche quella vitivinicola), insieme all'artigianato. Curioso è ad esempio il ricamo su cuoio con le rachidi delle penne di pavone. Le specialità gastronomiche tradizionali sono innanzitutto i prodotti di malga (formaggi), ma rinomate sono anche le trote sarentine, i deliziosi ravioli al ripieno di ricotta ed erbe locali, la zuppa d'orzo e il pesto al pino mugo. Infine i Krapfen. La ricetta che merita una riscoperta corale, magari come preparazione per la visita ai mercatini di Natale che attirano turisti da ogni parte d'Europa (e moltissimi dall'Italia) è lo Striezl, che è poi il pane tipico sarentinese, fritto. Per ottenerne una ventina di pezzi, gli ingredienti prevedono 500 grammi di farina di segale, 25 grammi di lievito, 250 ml di acqua tiepida, 15 grammi di sale, 2 cucchiai di erba cipollina, olio o grasso per le fritture. La preparazione non è difficoltosa e prevede di mettere la farina in una ciotola, sbriciolando il lievito in una tazza d'acqua tiepida. La prima operazione sarà dunque quella di versare il lievito diluito al centro della ciotola, così da creare un piccolo impasto, che andrà lasciato a riposo per almeno 15 minuti. Dopodiché si aggiunge l'acqua rimanente e il sale per creare finalmente un impasto omogeneo. A questo punto lo si lascia riposare per altri 20 minuti (è una tipica ricetta casalinga, che si perfeziona man mano che la donna svolge altre mansioni nella propria casa). La fase successiva vuole che si tolga l'impasto dalla ciotola, aggiungendovi l'erba cipollina. Ed è qui che si crea un rotolo che dovrà avere un diametro di circa 6 centimetri. Occorrerà poi sezionarlo in fette di 5 centimetri. Per dare omogeneità a un prodotto della tradizione, le fette andranno a questo punto "stirate" per raggiungere uno spessore di 5 millimetri; i bordi andranno invece schiacciati con le dita, affinché il pane gonfi quando viene fritto. Ma non è finita: bisogna infatti lasciare riposare le forme su un panno infarinato per altri 20 minuti in un ambiente caldo. Prima di friggerlo, il nostro striezl va girato e inciso sul lato di sotto: è uno stratagemma per far sì che si gonfi bene. Cuocerà in un minuto in olio bollente, pronto per essere messo accanto a un generoso piatto di speck, con cui abbinare, secondo la legge delle similitudini, un aromatico Gewurztraminer. Un'idea per una serata fra amici.
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