di Ettore Raschillà - corrieredelgiorno.com
È sicuramente uno dei prodotti gastronomici più presenti sulle nostre
tavole. Ma quante volte abbiamo riservato al formaggio la giusta
considerazione? Quante volte lo abbiamo gustato valutando la sua
compattezza, il suo sapore, i suoi aromi, le sue caratteristiche? Quante
volte lo abbiamo abbinato correttamente ad un buon vino? Quante volte
siamo riusciti a conservarlo senza danneggiare le sue proprietà
organolettiche? E quante volte abbiamo utilizzato il coltello più
indicato per tagliarlo? Tutte domande che ci portano a riflettere e,
soprattutto, ad arrivare ad una conclusione: il formaggio non è un
alimento “qualsiasi”. Anzi. Per poterne parlare bisogna essere
preparatissimi, bisogna conoscere la sua storia e saperlo raccontare. Il
formaggio è un prodotto che ha origini molto antiche (sembra che le
prime tracce siano state trovate in Asia e risalgano a circa 10mila anni
fa), un prodotto che nel corso dei secoli si è “evoluto” ed è riuscito a
diventare una realtà importante dell’intero sistema agro-alimentare del
nostro Paese. Tanto che si va facendo sempre più pressante l’esigenza
che in ogni buon ristorante ci debba essere un vero e proprio carrello
di formaggi, come accade per i vini. Insomma, consentire ai clienti di
poter scegliere fra le tante varietà che la nostra tradizione
gastronomica mette a disposizione. Di questo ne è fermamente convinta la
società “LatteItalia” che, con il sostegno del Ministero delle
Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ha ideato e dato vita al
progetto “Il Carrello dei formaggi italiani DOP”. Un’iniziativa tesa a
far conoscere e valorizzare questo prodotto della gastronomia
nell’ambito della ristorazione. Soprattutto dopo che l’Unione Europea ha
riconosciuto la grandezza del nostro patrimonio caseario assegnando a
43 formaggi il marchio di Denominazione di Origine Protetta e ad uno il
marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta). Prestigiosi
riconoscimenti che sono sinonimo di qualità e che premiano giustamente
l’Italia come Paese con la maggiore varietà al mondo di formaggi. Un
primato che, però, deve essere difeso dai continui attacchi portati da
chi tenta di minare questo patrimonio attraverso volgari falsificazioni.
Un concetto ribadito dal presidente di “LatteItalia”, il cavalier
Giovanni Rossi, in occasione della presentazione del “Carrello dei
formaggi DOP” tenuta presso la Masseria “Suite 801”, nelle campagne fra
Noci e Putignano, in provincia di Bari.
In quella circostanza il cavalier Rossi ha posto in risalto come “la lotta portata avanti con determinazione dall’Italia contro i falsi a tavola inizi a dare i primi tangibili risultati. Una circostanza che consente ai nostri formaggi DOP di difendersi al meglio dalle imitazioni e contraffazioni e di valorizzare sempre più la propria presenza nei mercati esteri, dove da anni registriamo un successo crescente.” A tutela di prodotti caseari italiani entrerà in vigore (dall’inizio del prossimo anno) il nuovo regolamento sulla politica europea per la qualità. Uno strumento che andrà a creare numerose difficoltà a coloro che si dedicano alle imitazioni di questo tipo di specialità alimentari con la speranza di ingannare i consumatori. Purtroppo “le imitazioni e le contraffazioni sono un incubo per gli operatori del settore – ha proseguito Rossi- come ha dimostrato recentemente la ricerca del Censis che stima in oltre un miliardo di euro il fatturato del falso alimentare. E questo solo nei confini nazionali.” Appare quindi necessario favorire una spiccata cultura e conoscenza dei formaggi nostrani. E a tal proposito, il dott. Enrico Antonelli, direttore di “LatteItalia”, sostiene che ci sia bisogno “di un dialogo diretto con i consumatori, i quali spesso non conoscono le caratteristiche che ci sono dietro i migliori formaggi italiani. I ristoranti sono un luogo privilegiato dove, grazie alla speciale atmosfera ed al contatto diretto con il cliente, è possibile svelare i segreti alla base del successo delle nostre produzioni casearie.” Da qui la nascita del progetto del “Carrello dei formaggi DOP”, che vuole essere non solo un punto di riferimento per la valorizzazione gastronomica del patrimonio caseario italiano, ma anche uno strumento capace di aprire nuovi sbocchi di mercato.
In quella circostanza il cavalier Rossi ha posto in risalto come “la lotta portata avanti con determinazione dall’Italia contro i falsi a tavola inizi a dare i primi tangibili risultati. Una circostanza che consente ai nostri formaggi DOP di difendersi al meglio dalle imitazioni e contraffazioni e di valorizzare sempre più la propria presenza nei mercati esteri, dove da anni registriamo un successo crescente.” A tutela di prodotti caseari italiani entrerà in vigore (dall’inizio del prossimo anno) il nuovo regolamento sulla politica europea per la qualità. Uno strumento che andrà a creare numerose difficoltà a coloro che si dedicano alle imitazioni di questo tipo di specialità alimentari con la speranza di ingannare i consumatori. Purtroppo “le imitazioni e le contraffazioni sono un incubo per gli operatori del settore – ha proseguito Rossi- come ha dimostrato recentemente la ricerca del Censis che stima in oltre un miliardo di euro il fatturato del falso alimentare. E questo solo nei confini nazionali.” Appare quindi necessario favorire una spiccata cultura e conoscenza dei formaggi nostrani. E a tal proposito, il dott. Enrico Antonelli, direttore di “LatteItalia”, sostiene che ci sia bisogno “di un dialogo diretto con i consumatori, i quali spesso non conoscono le caratteristiche che ci sono dietro i migliori formaggi italiani. I ristoranti sono un luogo privilegiato dove, grazie alla speciale atmosfera ed al contatto diretto con il cliente, è possibile svelare i segreti alla base del successo delle nostre produzioni casearie.” Da qui la nascita del progetto del “Carrello dei formaggi DOP”, che vuole essere non solo un punto di riferimento per la valorizzazione gastronomica del patrimonio caseario italiano, ma anche uno strumento capace di aprire nuovi sbocchi di mercato.