Parte la promozione ''a tappeto'' nella Capitale e nel capoluogo
reatino dei sette prodotti della tradizione enogastronomica reatina
certificati, a partire dall'olio extravergine Sabina Dop e dal
prosciutto amatriciano Igp. Al Terminal Gianicolo, crocevia di milioni
di turisti richiamati dalle udienze papali e dal vicino Castel
Sant'Angelo, per due settimane i prodotti a indicazione geografica del
reatino saranno promossi, attraverso una vetrina e degustazioni guidate
al ristorante del Terminal, in una iniziativa finanziata dal ministero
delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, con l'obiettivo di
tutelare e valorizzare le produzioni agroalimentari tipiche e di
qualità, e di promuovere la cultura del consumo dei prodotti
certificati.
La Sabina ha un patrimonio di 1,3 milioni di piante di olivo destinate
alla produzione del rinomato olio. Il progetto prevede una serie di
degustazioni guidate dal direttore del Consorzio Sabina Dop Arnaldo
Peroni presso il Terminal Gianicolo fino al 30 novembre, presso tre
ristoranti di Rieti dal 3 al 9 dicembre, presso l'Enoteca regionale
Palatium di Via Frattina a Roma dal 3 al 9 dicembre e presso l'Oleoteca
di Farfa in occasione della Fiera di Farfa dedicata all'olio Dop Sabina.
Da interviste ai consumatori romani, che dichiarano di acquistare per
dieci euro la settimana (pari a 16% carrello spesa) prodotti Dop e Igp,
e' emerso che, come sottolinea il presidente della Camera di Commercio
di Rieti Vincenzo Regnini, ''il 99,4% conosce almeno un prodotto
certificato reatino.
L'olio Sabina Dop è riconosciuto dal 77% d è 17/mo per notorietà nella
graduatoria dei 32 prodotti e 16/mo in quella degli acquisti/consumi. Il
22,8% conosce il Prosciutto Amatriciano. Si rilevano ottimi livelli di
notorietà per la Ricotta romana, e l'Abbacchio romano. Ci sono quindi
ottime prospettive per i nostri produttori di qualità che vogliono
affacciarsi sul mercato della Capitale. Per sfruttare il 'valore
positivo del territorio' identificato nella genuinita' - ha aggiunto -
e' necessario favorire la riconoscibilità della provenienza dei prodotti
e diffondere le loro caratteristiche ed il rispetto degli standard di
sicurezza alimentare, elemento indicato dai consumatore come
'fondamentale' nella definizione del concetto di "qualità" applicato ai
prodotti alimentari".
Piermaria Saccani, segretario generale dell'Associazione Italiana
Consorzi Indicazioni Geografiche (Aicig) che rappresenta il 93% delle
Dop nazionali che sviluppano un fatturato alla produzione di 9 miliardi
di euro, ha infine ricordato come ''fortunatamente la qualita'
continuiamo a farla noi italiani, e non e' delocalizzabile. Le Dop e le
Igp sono il legame col territorio di questi sapori unici, ma anche i
marchi di un sistema di controlli e dell'impegno dei Consorzi che
investono in post-produzione e certificazioni''.
ansa