La «sublimazione» del taleggio


Dici Val Brembana e subito ti immergi in una storia ancora viva di formaggi e di polente. I campioni della Val Brembana sono nomi come il Branzi e il Formai de Mut, ma soprattutto il Taleggio che, rispetto ai caci italiani, rappresenta una sorta di sublimazione.
Ora, il Formai de Mut si presenta come un formaggio grasso a pasta semicotta dal sapore delicato, poco salato, non piccante. Viene prodotto con metodi tradizionali sugli alpeggi da giugno a settembre (da qui il nome "mut" che sta per monte) e nelle casere di fondovalle nel resto dell'anno; la sua stagionatura minima è di 45 giorni. Il Branzi è invece un formaggio dal sapore dolce e delicato oppure forte e aromatico e leggermente piccante a seconda del grado di maturazione.
Questi due caci sono alla base di numerosi piatti della tradizione, dove il più noto è sicuramente la polenta taragna, servita calda e filante, accoppiata con salsicce in umido. Altra cosa è invece la "polenta cunsada", tagliata a fette e ricoperta di Taleggio e poi condita con burro versato e salvia.
E, a proposito di Taleggio, questo è un formaggio grasso a pasta molle, prodotto esclusivamente con latte di vacca intero. L'odore caratteristico, piuttosto pungente, corrisponde a un sapore dolce e aromatico. Detto questo, la prima tappa del nostro viaggio è alla Latteria Sociale Casearia di Branzi in via San Rocco 41/b. Qui il formaggio tipico lo producono dal 1953, accanto al Bitto, prelibato formaggio della vicina Valtellina, e ad altre perle casearie quali il Formai de Mut, lo stracchino all'antica delle Valli Orobiche, l'Agrì di Valtorta; quindi lo Strachitunt della Val Taleggio, lo Strachinel dalla crosta aranciata e dal sapore intenso, il Gorgonzola malghese, il Mascherpa d'Alpe e il Fiurit con latte di capra orobica. Per continuare il sogno andate nello spaccio di questa latteria, dove trovate anche burro, yogurt di montagna ai frutti alpini e panna cotta di produzione propria, accanto ai vini della Valcalepio, salumi delle montagne bergamasche e mostarde.
Ad Almè merita la sosta al ristorante Frosio, per assaggiare casoncelli di fagianella e tartufo nero, stracotto di bue con polenta taragna. Ma in paese c'è anche la Gelateria Pandizucchero dove il gelatiere Ronald Tellini, nel suo "barach", propone quaranta gusti, tra cui quello al mango di Sicilia e una linea dei semifreddi.
Mitica, a San Pellegrino Terme, è la pasticceria Bigio (che ha anche un ristorante). Qui il must è il biscotto a forma di mezzaluna ideato negli Anni Trenta da Giuseppe Milesi (Bigio), con farina, uova, zucchero, latte, burro, vaniglia e un tocco di sale. Vale anche per la Polenta Osei, un dolce che fa il verso a uno degli antichi piatti tipici della valle.
Salendo a Taleggio, non perdete la sosta da Ercolino, con i suoi formaggi in frazione Sottochiesa.
Come suggerisce il titolo qui i formaggi fanno da padroni, in particolare il Taleggio e lo Strachitunt, prodotti dalla Cooperativa S. Antonio e stagionati dal signor Ercole. 
Ma già che siete giunti fin quassù, scegliete una sosta all'Albergo della Salute, che è anche un ottimo e piacevole ristoro, dove propongono Schizòl, timballo di Strachitunt con la polenta o con i nusècc di ricotta e zucchine al timo (sono involtini gratinati) nonché i casoncelli ripieni di carne.
Il resto della Val Brembana e delle valli intorno è tutto da scoprire.

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